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sabato 26 maggio 2012

Il restauro all'alba dell'Unificazione nazionale

La volontà di unificazione si manifesta anche nello stile, si decide nel mondo dell'arte e del restauro, di sceglerne uno quale stile nazionale italiano. Si sceglie il romanico, inserendo poi tutti i vari eclettismi sviluppatisi successivamente.
La scelta cade su quest'ultimo in quanto il più diffuso nella penisola italiana e poichè è doveroso ricordare, come il medioevo fosse all'epoca il periodo storico maggiormente tenuto in considerazione. Non si è scelto il gotico (altro stile medievale) in quanto considerato di derivazione barbara (i Goti) e rappresentava già la Francia attraverso le sue maestose cattedrali.



- Porta Palatina a Torino

La porta palatina prima dell'intervento di D'Andrade
L'edificio era diventato un condominio d'estrazione popolare

La porta palatina come si presenta oggi, isolata dal contesto e pedonalizzata.



- Castello Sforzesco a Milano

Il castello prima dell'intervento di restauro di Beltrami
Il castello oggi.
Dall'intervento si nota il raddoppio delle torri con la rispettiva ricostruzione della copertura con il rifacimento della merlatura dei muri di ronda

L'ingresso principale alla corte interna prima del cantiere

Come si presenta l'ingresso dopo i restauri.
Nel XVI secolo il Filarete aveva fatto uno schizzo della torre centrale, ma senza per questo essere realizzata. Beltrami trovandone il disegno decide di ricostruirla, credendola andata distrutta.



Agli inizi del XX secolo, il campanile crolla su se stesso, in quanto la struttura originaria non è più riuscita a sopportare i carichi aggiunti durante il 500 con la loggia e la cuspide. Viene copletamente distrutta la loggetta del Sansovino e una parte della biblioteca Marciana.
Vengono chiamati una serie di architetti per la ricostruzione; lo stesso Otto Wagner presenta un progetto secondo il gusto della secessione viennese.
Nonostante ciò, tutti i progetti vengono respinti, e la municipalità incarica Beltrami per ricostruire il campanile esattamente com'era e dov'era.
La nuova struttura è il calcestruzzo armato, ricoperto da un rivestimento che imita l'originale; è anche stata ricostruita la loggetta del Sansovino, ricoloccando quei pochissimi pezzi che si sono salvati dal crollo.

Il campanile ricostruito, come è oggi


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