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sabato 12 maggio 2012

Dalla damnatio memoriae della Rivoluzione francese ad una nuova concezione del restauro di Viollet Le Duc
Con lo scoppio della Rivoluzione francese, la rabbia del popolo, il cosiddetto "terzo stato" esplose, la mattina del 14 luglio del 1789 venne attaccata la prigione-fortezza della Bastiglia, simbolo della monarchia francese.



Attacchi alla Bastiglia da parte del popolo parigino

Si è attuata una terribile damnatio memoriae, come accadde con la proclamazione del Cristianesimo quale religione dell'Impero romano; le stime parlano di una perdita di opere d'arte pari al 70%.
Il popolo, si accanisce contro quei monumenti simbolo dell' ancien regime, in quanto commissionate dai ricchi e per i ricchi (nobiltà e clero).
La distruzione avveniva brutalmente o si pianificava la demolizione sistematica, recuperando i materiali da costruzione.
Per ogni città venne nominata una commissione municipale, Parigi più di una, la quale decideva quali monumenti mettere in vendita e a chi affidare la demolizione.
Per fortuna in queste commissioni, c'erano delle persone colte che cercavano, per come potevano, di porre rimedio a questi scempi, uno di essi è Sansot, il quale con una clausa al contratto, stabilì che se nell'abbattimento l'imprenditore arrecava danni a case attigue o a persone, avrebbe dovuto pagare i danni. Grazie a questa clausa fu salvata da distruzione la cattedrale di Chartres, Clemont-Ferrand e moltre altre.


Cattedrale di Notre-Dame di Chartres

Cattredrale dell'assunzione di Clemont-Ferrand


Alexandre Lenoir, critico e collezionista di opere d'arte, prima di una demolizione di una cattedrale o di un altro monumento, si recava di nascosto portando in salvo quante più opere d'arte poteva.
Tutto ciò veniva portato a Parigi e depositato in magazzini. Quando il patrimonio divenne consistente, egli decise di aprire un museo dei monumenti, aperto per la prima volta al popolo.
Grazie a questa nuova iniziativa, il terzo stato cominciò a sensibilizzarsi sull'argomento, ma dato l'altissimo tasso di analfabetismo, le opere dovevano essere le più chiare possibili.
Lenoir fa ricorso al cosiddetto "restauro stilistico", rifacendo ex-novo quelle parti andate perdute o riadattando pezzi presi da diverse parti.

Nel 1793 per la prima volta, il nuovo stato francese si fa garante della conservazione del proprio patrimonio storico-artistico.
Il ministro Lakanal, inserisce all'interno di una lista tutti quei monumenti che andavano tutelati, chiunque fosse stato sorpreso a danneggiare o saccheggiare avrebbe dovuto pagare una multa; con il denaro si andava a riparare il monumento.






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