Il restauro nel Medioevo
Nel 313 d.C. con l'editto di Costantino, finalmente i cristiani possono professare liberamente la propria fede. Il Cristianesimo diventa una delle tante religioni dell'impero.
Nel 380 d.C. con l'editto di Teodosio il Grande, il Cristianesimo diviene l'unica religione dell' impero.
I Cristiani, da perseguitati diventano persecutori, attuando una sistematica DAMNATIO MEMORIAE, ossia distruggendo tutti i simboli del paganesimo come templi, anfiteatri e sopratutto terme, odiate per la promisquità. Lo stesso S. Agostino nel suo trattato "De Civitate Dei" incitava a questa distruzione, affermando che tutto ciò era gradito a Dio.
Prudenzio, di contro, consigliò a S. Ambrogio, vescovo di Milano, che forse era meglio riutilizzare i monumenti pagani, per convertirli all'uso della cristianità.
L'intervento di adattamento da templio pagano a chiesa cristiana era molto semplice e veloce:
- si tamponavano le colonne più esterne- si forava il muro della cella per creare le navate
- si eliminavano quesi simboli che non potevano essere riadattati al cristianesimo.
Pianta della cattedrale di Siracusa. Adattamento da templio a chiesa, in rosso è evidenziata la posizione delle colonne originarie.
Interviene sulla questione anche Francesco Petrarca, che nel 1347 redasse la famosa epistola Hortatoria, scrivendo al popolo romano per appoggiare la nuova repubblica instaurata da Cola di Rienzo.
Petrarca, consiglia ai romani di cercare di arginare le distruzioni sui monumenti, evitando di farli andare nelle mani di chi ne fa "vile e turpe guadagno". Continua poi interrogandosi "cosa si lascerà alle nostre future generazioni, se si continuerà a deturpare il patrimonio storico ed artistico?".
Chiesa di S. Lorenzo in Miranda. Originariamente si trattava del tempio degli imperatori Antonino e Faustina, in questo caso l'intervento ha interessato solo la cella, con una facciata barocca postuma che sporge dal limite superiore dell'architrave. Si nota che l'ingresso è rialzato in quanto il pavimento è appoggiato direttamente sui ruderi del tetto del tempio.
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